LA PAZIENZA PUO’ FAR GERMOGLIARE LE PIETRE – Quale è il giusto premio per un investitore paziente?

WEEKLY NEWS FINANZA DI LUSSO N.70

 

Gli investitori italiani sono abituati ad avere capitali “pazienti” che coltivati con il giusto tempo e la giusta cura possano, nel tempo, dare i loro frutti.

Questo è il virtuoso approccio di molti investitori che decidono di affidarsi al mondo obbligazionario per far crescere e preservare i loro patrimoni.
Ma se il campo in cui oggi piantiamo i nostri semi fosse fatto solo di pietre? Investire in Obbligazioni al giorno d’oggi porta a rendimenti di medio termine molto contenuti (i Bond governativi rasentano lo 0%!).
Esiste oggi un seme speciale che può far germogliare anche le pietre: si tratta della possibilità di investire in debito privato di aziende solide NON quotate in Borsa.

Si tratta di imprese con ottimo rating che potrebbero avere bisogno di capitale fresco per ristrutturazioni interne o per finanziare nuovi progetti, tutto questo può generare per gli investitori ottimi rendimenti con rischi molto contenuti.

Per entrare in questo mercato ci vuole un attenta selezione delle imprese italiane (e non solo) con una storia solida e progetti durevoli per poi creare dei fondi ad hoc per garantirci un adeguata diversificazione.

Ecco come possiamo far germogliare i nostri semi in campo di pietre: abbassiamo la volatilità, otteniamo rendimenti target 5-6% annui, favoriamo il finanziamento delle PMI del nostro paese rilanciando dal basso l’economia nazionale. Tutto questo con la pazienza necessaria, il giusto tempo, per raccogliere i nostri frutti.

MERCATI FINANZIARI

Le Borse questa settimana sono ripartite da livelli record e con prospettive positive ma in realtà la settimana si è chiusa in modo molto debole .

C’era un generale orientamento positivo degli investitori grazie ai segnali di accelerazione della ripresa economica globale e grazie alle banche centrali che continuano a rassicurare sul fatto che non cambieranno la loro politica ultra-espansiva, continuando a iniettare liquidità a costo zero. Allo stesso tempo i mercati sono stati influenzati proprio dalla riunione del Fomc (Federal Open Market Committee), il comitato della Fed che presiede alle scelte di politica monetaria, che mercoledì ha lanciato il messaggio che  i tassi di interesse potrebbero salire prima di quanto finora previsto.

Il presidente della Fed Jerome Powell nella conferenza stampa al termine della riunione di due giorni del Fomc, ha detto: “C’è il rischio che l’inflazione sia più alta di quello che pensiamo? Sì, il rischio c’è”.

La riunione si è conclusa con l’annuncio che i 18 membri del comitato adesso prevedono non uno, ma due rialzi dei tassi nel 2023, mentre a marzo non prevedevano variazioni dei tassi prima del 2024.

Dopo queste dichiarazioni sui mercati globali la reazione più forte è stata del dollaro che ha guadagnato lo 0,9% nei confronti di un basket di valute di confronto (Dollar Index). L’euro è sceso dell’1,1% a 1,199, il maggior calo degli ultimi 15 mesi.

Il rendimento del Treasury decennale è schizzato al rialzo di 9 punti base a 1,57% tornando vicino ai livelli di marzo.

La FED ha confermato l’attuale livello dei tassi di interesse, che sono in un intervallo fra zero e 0,25%, e ha confermato che proseguirà con gli stimoli monetari che vengono erogati con una costanza di 120 miliardi al mese di acquisti di bond fino a che non ci saranno progressi sostanziali nella situazione economica americana (ha detto il presidente della FED).

L’oro è il bene rifugio che più ha subito questo cambio di prospettiva della politica economica.

La quotazione è scesa a 1.784 dollari l’oncia da 1.820 dollari di ieri mattina (-1,9%). L’oro chiude questa settimana con la peggiore settimana da marzo 2020.

In questo quadro una fonte di preoccupazione è la crescita dei contagi in Gran Bretagna a causa della variante indiana, la variante Delta, che non trova una copertura assoluta nella vaccinazione con Astra Zeneca, il vaccino più usato in Inghilterra. Il premier Boris Johnson dirà se l’obiettivo di cancellare ogni restrizione dal prossimo 21 giugno è confermato, o se la situazione impone un prolungamento delle misure di cautela.

Alla prossima settimana!

Se hai delle domande e vuoi approfondire le tematiche trattate non esitare a contattarmi.

Emanuele Lusso

 

Grafico dell’andamento dei principali listini azionari dell’ultima settimana: