
28 Giu LIBRI UMANI – Il tuo consulente ha mai letto chi sei veramente?
WEEKLY NEWS FINANZA DI LUSSO N.71
Albert Einstein diceva: “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
Mi ha molto colpito il progetto di una no-profit che si chiama Human Library nata in Danimarca nel 2000.
Si tratta di un idea bellissima: libri umani!
In effetti ognuno di noi è il risultato di esperienze, di emozioni, di storie che se venissero raccontate permetterebbero al nostro interlocutore di capire molto di più di quello che siamo oggi.
Cosi è nata questa idea, questo movimento provocatorio che aveva l’obiettivo di portare la gente fuori dalla propria comfort zone poiché i “libri”, i protagonisti, sono prevalentemente persone che appartengono a gruppi e minoranze stigmatizzati, vittime di pregiudizi derivanti dalle culture e dalle provenienze, dal credo religioso e politico, dalla presenza di forme di disabilità e così via.
Questi “libri umani” parlano della loro storia, delle loro esperienze e si confrontano con il “lettore” il quale è quindi sollecitato a riflessioni su pregiudizi e diverse forme di rigidità verso l’altro, verso il diverso.
Negli anni il numero di libri viventi è aumentato, così come i titoli, e ad oggi l’organizzazione è presente in 80 paesi in tutti i continenti, sostiene programmi ed iniziative per la raccolta di fondi a favore di tutti coloro, che entrandone a far parte, possono a loro volta diventare promotori di inclusione a livello mondiale.
Non certo con la pretesa di avere lo stesso spessore e valenza civile e umana sui valori universali di tolleranza e accoglienza, ho pensato che sarebbe interessante se esistesse una Human Library per le professioni!
Ascoltare un professionista, un imprenditore che ci racconti in maniera aperta e fuori dagli schemi commerciali la sua professione, le sue difficoltà, le sue soddisfazioni, la sua vita quotidiana, il suo rapporto con i clienti.
Credo che questo esercizio potrebbe avvicinare tantissimo il professionista ai suoi clienti, l’imprenditore ai suoi dipendenti.
Non a caso in molti progetti imprenditoriali in cui c’è un azionariato diffuso i dipendenti azionisti stanno anche “dall’altra parte della scrivania”, sviluppando una maggiore cultura finanziaria e i valori positivi della partecipazione e delle pari opportunità.
Questa idea di essere un libro umano l’ho sempre applicata con i miei clienti perché è la stessa cosa che cerco di ottenere da loro per riuscire a fare al meglio il mio lavoro.
Solo se conosco bene la storia di chi ho davanti, i suoi progetti, i suoi desiderata posso fare bene il mio lavoro e costruire una buona pianificazione finanziaria.
Ed allora perché io non dovrei essere un libro aperto con loro? Non condividere il metodo che utilizzo, le strategie che metto in campo, le soddisfazioni e le difficoltà che posso avere nel fare il mio lavoro?
Ed infatti la consulenza finanziaria dovrebbe portare “dietro alle quinte” chi investe il proprio denaro per renderlo più consapevole delle scelte fatte e per accrescere la propria cultura finanziaria.
Questo metodo abbatte qualsiasi barriera, pregiudizio, paura e permette di costruire una relazione umana che costituisce le fondamenta della consulenza finanziaria.
MERCATI FINANZIARI
Settimana diffusamente positiva sui mercati azionari.
Le tematiche che influenzano nel bene e nel male le quotazioni sono ormai ben note:
- le future decisioni di politica monetaria delle banche centrali (in particolare la FED);
- andamento dei dati macroeconomici;
- evoluzione della pandemia.
La settimana scorsa si era chiusa con l’annuncio del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, dove diceva che per contrastare la crescente inflazione i tassi andranno mossi prima, già l’anno prossimo.
Fino a quel momento Powell era riuscito a dare una linea univoca alle comunicazioni della Fed, insistendo sul concetto di un rialzo transitorio dell’inflazione. A furia di ripeterlo, quel concetto aveva convinto gli investitori.
Fortunatamente lunedì scorso lo stesso James Bullard ha in parte stemperato le sue dichiarazioni, e soprattutto ha parlato il presidente della banca centrale americana, Jerome Powell, che ha di nuovo gettato acqua sul fuoco sul pericolo dell’inflazione.
Powell ha riconosciuto che i prezzi hanno registrato forti incrementi ma l’inflazione tornerà verso l’obiettivo della Fed del 2% una volta che saranno risolte alcune situazioni di squilibrio nell’offerta dei prodotti.
Durante la settimana abbiamo anche potuto constatare che i dati delle economie dell’Europa e degli Stati Uniti galoppano.
A giugno gli indici Pmi di Usa e zona euro hanno segnato i maggiori rialzi da 15 anni.
A giugno l’indice Pmi sull’andamento dell’industria nella zona euro ha avuto la più forte accelerazione degli ultimi 15 anni, grazie alle riaperture delle attività dopo i lockdown.
Negli Usa lo stesso indice ha avuto il più forte rialzo dal 2007 anche se le aziende americane denunciano difficoltà a reperire materie prime, componenti e manodopera.
Giovedì scorso il presidente Biden ha annunciato un accordo bipartisan al Senato Usa su un piano di investimenti pubblici da quasi 600 miliardi di dollari per rafforzare la rete delle infrastrutture degli Stati Uniti. Il piano di investimenti originario valeva 2.300 miliardi di investimenti pubblici ma la forte opposizione dei senatori repubblicani ha costretto Biden a ridimensionarlo.
Questo piano di investimenti servirà a dare slancio di lunga durata alla ripresa economica Usa, dopo che i massicci stimoli fiscali hanno spinto nel primo trimestre il Pil a una crescita record del 6,4%.
Nonostante i buonissimi dati sulla situazione pandemica e nonostante l’intero territorio nazionale dal 28 giugno torni in zona bianca, c’è un po’ di preoccupazione per la diffusione della cosiddetta variante Delta del Covid.
Il basso numero degli attualmente positivi sta per ora frenando la circolazione in Italia del virus mutato.
La preoccupazione è che se ci fossero nuovi focolai si potrebbe assistere a un rapido aumento di contagi, come sta già avvenendo nel Regno Unito e in Israele.
La buona notizia è che per gli esperti un’eventuale nuova diffusione della variante Delta del Covid sarà molto meno potente della prima come stanno effettivamente dimostrando i dati del Regno Unito.
Alla prossima settimana!
Se hai delle domande e vuoi approfondire le tematiche trattate non esitare a contattarmi.
Emanuele Lusso
Grafico dell’andamento dei principali listini azionari dell’ultima settimana: