LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA NON SERVE A NIENTE! – Se qualcuno distrugge il tuo futuro

WEEKLY NEWS FINANZA DI LUSSO N.82

 

Il telefono squilla non poco in questi giorni, i miei clienti però non sono particolarmente allarmati sulle possibili conseguenze sui mercati finanziari di una guerra nel cuore dell’Europa ma piuttosto spesso cercano un supporto, una sponda, qualcuno con cui condividere le loro preoccupazioni sul dramma umano a cui stiamo assistendo.

Ho parlato con loro per tanti anni e affrontato diverse crisi e sempre gli ho spiegato che i mercati oscillano, tentennano ma costantemente crescono. Ho spiegato loro che le crisi sono cicliche e che non ci si deve preoccupare se abbiamo il giusto orizzonte temporale e che nei momenti discendenti possiamo sfruttare i prezzi bassi a nostro favore.

 

Ma oggi non è questo il problema.

Anche loro, come me, continuano la loro vita, cercano di perseverare nelle loro routine, guardano i loro bambini e ragazzi e un brivido gli corre lungo la schiena e subito dopo cercano di mandare via quel pensiero, quel sentimento. 

 

Ci si prova a non pensarci ma la mente ritorna sempre li a quelle immagini, a quelle parole, all’insensatezza di un evento come la guerra.

Mai come oggi emergono i valori che sono sedimentati dentro di noi e mai come ora capiamo l’importanza della libertà, dell’opportunità che abbiamo di decidere cosa vogliamo fare e cosa vogliamo essere nella nostra vita.

Parlo sempre di pianificazione finanziaria come opportunità di creare un piano di azione per realizzare i nostri obiettivi, i nostri sogni e quelli delle nostre famiglie. Abbiamo l’opportunità di pensare oggi al nostro futuro e di programmarlo, di proteggere i nostri cari, di assicurare loro un futuro qualunque cosa accada.

 

Ma a cosa serve la pianificazione finanziaria se un giorno un uomo gonfio di potere decide che non hai diritto a questa libertà e distrugge la tua città, la tua casa, uccide la tua famiglia, i tuoi amici, distrugge la tua azienda e ti costringe a fuggire o a lottare per la tua stessa vita. A cosa serve se qualcuno manda tuo figlio a sparare contro degli innocenti senza neanche sapere il motivo e ti rendi conto che non sai se tornerà mai a casa ed in quali condizioni psico-fisiche.

Non serve più a niente se qualcuno ci toglie la dignità di vivere, ci toglie il futuro.
Qui non si parla di torto o ragione e sinceramente a me, come essere umano, non importa niente dei motivi storici e politici perché tutti questi motivi si infrangono davanti al rispetto della vita e della dignità umana e niente può giustificare quello che sta accadendo oggi a questi popoli mentre sto scrivendo.

 

Metto via la mia giacca e la mia cravatta da professionista che continua a dire che è importante fare pianificazione finanziaria e faccio mie alcune parole leggere che ho letto su Facebook da Jovanotti, un cantante, che non è un politologo, un gestore, un politico, un banchiere centrale ma un semplice sognatore. Quello che ha scritto rappresenta esattamente quello che penso e che sento in questo momento e che molti di noi continuano a chiedersi:

 

“Mi sembra impossibile che questo tipaccio dallo sguardo ambiguo (ce l’ha sempre avuto quello sguardo anche quando qualcuno ne parlava bene)  ogni giorno riesca a convincere un esercito di soldati che ha senso pianificare la morte di civili innocenti, tra cui addirittura ci sono dei bambini, ripeto, bambini….

Qui c’è una guerra, e ora formulo l’unica frase che sebbene mi faccia sentire inutile non posso non scrivere oggi: fermatevi vi prego, fermatevi e basta, fate vivere i bambini, fate vivere le persone vive, fate passeggiare gli innamorati, fate sognare chi dorme, fate lavorare i lavoratori, giocare a pallone, seminare i campi, cucire vestiti, allestire vetrine con cose inutili ma luccicanti, litigare per il tifo o per il pianerottolo, guarire dalle ferite e dalle malattie, riempire zainetti di costumi da bagno e pareo, fate dire buongiorno a chi si incontra per strada. Fate che arrivi subito un giorno in cui i telegiornali possano aprirsi con una notizia frivola, di quelle che ti fanno pensare  “certo che i telegiornali oggi non sanno proprio cosa dire” come succedeva in certe estati prima della pandemia quando i titoli erano  “oggi caldo record, bevete molti liquidi…E quando penso “fatelo” a chi mi rivolgo? non lo so, non lo so davvero, io non lo so.”

 

MERCATI FINANZIARI

Tornando nei miei panni ecco le principali notizie che abbiamo sui mercati finanziari.
L’invasione delle forze armate russe del 24 febbraio ha innescato una reazione di difesa serrata da parte dell’esercito ucraino e delle forze civili. L’esercito russo ha allargato gli obiettivi, da quelli strategici militari a quelli civili nelle più importanti città del Paese.

La reazione popolare in Europa è stata senza precedenti e i governi dell’Unione Europea hanno approvato, nel fine settimana del 26/27 febbraio, una serie di misure sanzionatorie di portata storica.

I leader della Commissione Europea, del Regno Unito, del Canada e degli Stati Uniti hanno imposto nuove misure restrittive come le limitazioni all’utilizzo del circuito SWIFT da parte del sistema bancario russo e misure di restrizione all’utilizzo delle riserve della Banca Centrale Russa che hanno di fatto congelato le sue riserve in divisa estera.

L’imposizione di sanzioni sulle riserve ha messo la Banca Centrale Russa in una condizione di incapacità di offrire dollari al mercato interbancario locale, di conseguenza, il rublo si è deprezzato di circa il 40% (aumento superiore a quello verificatosi durante la crisi Covid del marzo 2020), nonostante il petrolio e il gas abbiano subito impennate nei prezzi favorendo la bilancia commerciale.
Le autorità russe hanno risposto alle sanzioni occidentali con una moratoria sul debito estero, a cui ha fatto seguito il collasso dei prezzi dei bond denominati in dollari sia del Governo che degli emittenti corporate.

Infine, il governo tedesco ha introdotto misure di portata storica, approvando l’esportazione di armi all’Ucraina e riservando nel budget degli anni futuri una spesa per la difesa pari al 2% del PIL.

Nonostante le sanzioni, le pressioni di tutto il mondo occidentale (e nono solo) e due tentativi di dialogo tra Russa e Ucraina con le relative delegazioni il conflitto sta continuando in modo sempre più cruento, i confini della Romania e della Polonia sono pieni di rifugiati e ci sono accordi per corridoi umanitari.

L’invasione dell’Ucraina ha portato a un forte aumento dell’avversione al rischio e a brusche oscillazioni nei mercati finanziari globali, in quanto la maggior parte dei partecipanti al mercato è stata colta alla sprovvista e ha dovuto rivalutare le proprie aspettative rispetto al nuovo scenario.
L’Europa è stata la regione più colpita a causa della sua vicinanza alla zona del conflitto, della dipendenza dalle forniture di diverse materie prime dalla Russia e/o dall’Ucraina (in particolare gas, petrolio e grano).

Davanti a questo contesto è probabile che le Banche Centrali siano più caute nell’attuare aumenti dei tassi di interesse.

Alla prossima settimana!

Se hai delle domande e vuoi approfondire le tematiche trattate non esitare a contattarmi. 

Emanuele Lusso

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