
27 Mar LA DISPENSA PIENA… DI OCCASIONI PERSE – Perché facciamo scorta di pasta e olio di oliva invece che di azioni?
WEEKLY NEWS FINANZA DI LUSSO N.83
Un interessante indagine di Altroconsumo ha mostrato come in questo periodo il 60% dei rispondenti abbia dichiarato di temere una minore disponibilità di alcuni prodotti di prima necessità negli scaffali dei supermercati.
Ieri la pandemia, oggi la guerra, porta le persone a temere di rimanere senza cibo o senza acqua e induce loro a riempire le proprie dispensa di prodotti anche se in realtà non ci sono motivazioni concrete.
Oggi, ad esempio, l’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina non è arrivato ad un punto tale da doversi preoccupare in Italia di fare scorte di questo genere.
Al contrario una preoccupazione vera è il forte aumento dei prezzi di prodotti di prima necessità, aumento che non è dovuto solo ed esclusivamente dalla guerra.
I prezzi infatti erano già in rialzo da prima del conflitto.
Quindi ci troviamo nella situazione paradossale in cui l’uomo della strada acquista esageratamente beni che immagina possano divenire scarsi e lo fa a prezzi strabilianti.
Praticamente un disastro dal punto di vista finanziario mentre ciò è molto appagante da un punto di vista psicologico.
Questo comportamento, infatti, è dovuto a una serie di bias cognitivi che portano le persone a prendere decisioni in fretta e senza fatica e dettate dalla paura.
In sostanza avere la dispensa piena in questo periodo porta a rasserenare le persone qualunque sia il suo costo!
Questo è esattamente lo stesso meccanismo che porta l’investitore medio a comportarsi allo stesso modo sui mercati finanziari.
Se i mercati finanziari vanno particolarmente bene e tutti ne parlano allora l’investitore è indotto a pensare che sia il momento migliore per comprare azioni, anche se queste hanno dei prezzi stellari.
Al contrario se, come in questo momento, i mercati finanziari hanno subito uno storno, l’investitore pensa che il mondo stia per finire, che ci saranno delle sciagure inimmaginabili e pertanto vende tutto e, nel caso non avesse investimenti, ma liquidità, si guarda bene dall’avvicinarsi al mondo finanziario.
Tutto questo porta a riempire le nostre dispense di occasioni perse, perchè è proprio quando i mercati scendono che, con metodo, con disciplina e con un professionista che può aiutarti, è il momento di investire nel mondo finanziario:
comprare a sconto la migliore giacca di sci,
comprare a sconto l’auto dei nostri sogni,
comprare a sconto la vacanza della vita…
… e perchè non comprare a sconto le azioni delle società con i migliori fondamentali e le migliori prospettive per il futuro e che con la guerra e la pandemia non c’entrano nulla?
Quando tutto sarà tranquillo avremo la dispensa piena di occasioni prese e potremo rivenderle a chi invece ha la dispense piene di occasioni perse
Rendimenti del mercato azionario globale se avessimo investito all’inizio di un qualsiasi anno e
avessimo mantenuto l’investimento nel tempo (sino alla fine del 2021)
I rendimenti sono stati calcolati utilizzando i dati dell’MSCI World Index (1990-2021)
MERCATI FINANZIARI
Si è conclusa la quarta settimana di guerra tra Ucraina e Russia e sui mercati assistiamo ad una svolta. Nell’ultima settimana i listini europei sono risaliti tornando a toccare quasi i livelli pre-guerra Wall Street, è salita del 2,3% tra il 17 e il 23 marzo, portando al 8,7% la performance dallo scoppio del conflitto.
Le trattative per concludere la guerra proseguono ma sicuramente anche quando il conflitto si concluderà non si tornerà più alla situazione precedente.
Le sanzioni alla Russia certamente resteranno in piedi, ci sarà bisogno di molti investimenti nel campo energetico e militare ed inoltre l’Ucraina sarà da ricostruire.
Diventa difficile provare a fare market timing in situazioni come queste con altissima volatilità e pertanto è corretto entrare con strategie che gradualmente ci permettono di entrare nel mercato azionario (piani di accumulo e fondi con aumento dell’esposizione azionaria graduale).
Con l’annuncio del rialzo dei tassi, Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, ha chiuso un periodo di due anni di tassi ufficiali a zero messi in atto contro la crisi sanitaria. Il nuovo approccio restrittivo della Fed è appena cominciato in quanto ci si sta preparando ad aumentare i tassi sette volte nel solo 2022.
La Banca centrale europea ha annunciato che resterà flessibile e che potrà rivedere i tassi “qualche tempo dopo” la conclusione del programma straordinario di acquisto di titoli di Stato (Quantitative Easing) confermata per giugno.
Il Focus della BCE rimane sull’inflazione che in Europa a febbraio è stata pari al 5,8% su base annuale, mentre negli Usa ha toccato il record storico del 7,9%, livello che non si vedeva da 40 anni.
“La BCE prevede un rallentamento della crescita economica in Europa che stima nel 2022 a +3,7% rispetto al precedente 4,2%”.
Alla prossima settimana!
Se hai delle domande e vuoi approfondire le tematiche trattate non esitare a contattarmi.
Emanuele Lusso
Grafico dell’andamento dei principali listini azionari dell’ultima settimana: