MEN SUI MERCATI FINANZIARI – Da cosa dobbiamo difenderci veramente?

WEEKLY NEWS FINANZA DI LUSSO N.84

Ho letto con curiosità che il nuovo film MEN del cineasta britannico Alex Garland uscito negli USA il 1° giugno sta creando un fenomeno molto particolare.

Molti spettatori non riescono a sostenere non solo le immagini ma soprattutto la trama del film e se ne vanno a gambe levate dal cinema: sembra proprio qualcosa di tanto terribile da non riuscire a sopportarlo…

Evidentemente questa pellicola va a stimolare efficacemente il nostro cervello rettile, ovvero la parte del cervello più antico che ha il compito di proteggerci e di farci sopravvivere. Si tratta della parte del cervello che ci fa reagire d’istinto : Pericolo = fuggi o combatti!

In questi giorni tutti parlano di come stanno andando i mercati.  Il mercato finanziario sulle montagne russe, miliardi bruciati, spread alle stelle, banche centrali che prendono decisioni e poi buttano l’acqua sul fuoco. La reazione degli investitori davanti a queste notizie non è molto diversa dagli spettatori del film MEN, anzi è esattamente la stessa.

 

Molto spesso gli investitori hanno davvero paura e cercano di capire in quali asset hanno investito, valutano se è meglio uscire dai mercati perché questa volta non è come le altre volte: c’è la guerra in Ucraina, c’è l’inflazione che avanza in modo incredibile, forse torna anche il Covid…

Sono d’accordo, bisogna difendersi da MEN, che guarda caso in inglese significa proprio “uomini”. Gli investitori devono difendersi da se stessi.

 

Spesso mi è capitato di incontrare delle persone che mi hanno chiesto consigli magici che potessero permettergli di comprare il titolo azionario che salirà incredibilmente, altre che mi hanno confidato il loro sconforto perché tanto guadagnano sempre i soliti ricchi che detengono le informazioni più importanti, altri che mi hanno chiesto MIRACCOMANDO che il capitale sia garantito!

 

Parlare di denaro porta spesso gli italiani a sentirsi in imbarazzo perché non sanno esattamente come funzionano i mercati finanziari oppure ad essere aggressivi adducendo a complotti planetari e opportunità che vengono tenute nascoste (criptovalute, immobili, oro, diamanti, ETF, ETC, trading, ecc…).

 

Fuga o Lotta. Esattamente ciò che avviene quando si ha paura, è la nostra Amigdala che comincia a svolgere la sua funzione di difesa soprattutto se non trova un supporto razionale a quello che sta vivendo.

 

La paura, quando parliamo degli investimenti finanziari, non è una buona consigliera perché ci fa dimenticare davvero i motivi principali per cui stiamo investendo:

  • Perché investiamo il nostro denaro?
  • A cosa ci servono questi soldi?
  • Quando ci serviranno questi soldi?

Queste domande sono alla base della consulenza finanziaria, sono quelle domande che il professionista che segue i vostri denari dovrebbe avervi posto all’inizio del vostro rapporto.

Il denaro è un mezzo e non un fine, è un mezzo per raggiungere determinati obbiettivi e quindi una volta individuati gli obiettivi il consulente può costruire un portafoglio finanziario che possa raggiungere, in un orizzonte temporale definito, il nostro obbiettivo.
L’obbiettivo non è solo la performance ma è ciò che vogliamo realizzare con i nostri soldi che saranno disponibili nel momento in cui ne avremo bisogno con la giusta remunerazione per il tempo che li abbiamo lasciati lavorare.

Quello che succede durante il tempo che ci vuole per raggiungere i nostri obbiettivi ci deve interessare ma non ci deve turbare. I mercati finanziari rispondono continuamente a ciò che accade nel mondo nel bene e nel male ma non abbiamo garanzie su quando e come si muoveranno.

Abbiamo solo due certezze:

  • il mercato tentenna, oscilla ma nel tempo cresce. Per questo è molto importante capire quali sono i nostri obbiettivi per scegliere lo strumento che ha oscillazioni più o meno forti (e relativi rendimenti) e quindi diverse tempistiche in cui ciò si realizza;
  • la diversificazione deve essere il nostro mantra. Diversificare significa non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Non è sufficiente darsi degli obbiettivi e scegliere gli orizzonti temporali ma è necessario scegliere diversi strumenti finanziari per raggiungere i nostri obbiettivi perché nessuno sa dove si nasconde il rischio e quindi l’unico modo per non farci trovare impreparati è diversificare i nostri investimenti.

 

Se si imposta una buona pianificazione finanziaria basata su dei solidi obbiettivi e con una buona diversificazione potremo stare a guardare quello che succede sui mercati con un certo distacco, con curiosità, con un pizzico di ironia sgranocchiando i nostri pop corn, sicuri che alla fine del film potremo alzarci dalla poltrona ancora tutti interi e senza esserci fatti male.

MERCATI FINANZIARI

I mercati questa settimana sono stati caratterizzati da una fortissima volatilità e ciò è dovuto ad una serie di contraddizioni.

 

La settimana scorsa dopo 11 anni la BCE ha deciso il primo rialzo dei tassi di interesse, spiegando quello che è il suo progetto di rialzo nei prossimi mesi e la riduzione degli acquisti dei titoli di stato.  Questo ha portato molta tensione sui mercati azionari e sui titoli di stato. Perché?

 

Perché questi annunci hanno portato incertezza.

Incertezza perché Cristine Lagarde aumentando il costo del denaro ha confermato che l’inflazione non è temporanea come è stato sostenuto dalle banche centrali fino a solo un paio di mesi fa.

Incertezza perché  questo rialzo ha creato un forte aumento dello spread dei titoli di stato Italiano e ciò ovviamente è dovuto al fatto che l’Italia ha comunque un elevato debito pubblico.

Incertezza perché per contrastare questo fenomeno la BCE ha ipotizzato durante la conferenza stampa anche un Back stop, ovvero un programma di controllo sugli aumenti degli spread dei titoli di stato europei senza chiarire subito la sua entità e quando verrà effettivamente fatto.

 

Questa incertezza è dovuta anche al fatto che, come dice la giornalista Mariagela Pira, è come se oggi ci fossero due malattie che necessitano di due cure completamente opposte:

 

la prima malattia riguarda l’inflazione. Le Banche centrali possono curare questa malattia aumentando i tassi di interesse per scoraggiare gli investimenti dei risparmiatori (e anche delle aziende);

l’altra malattia riguarda un rallentamento delle economie. Ad esempio si sta registrando un rallentamento del commercio a livello globale e la fiducia dei consumatori sta calando. Per curare questa malattia le banche centrali dovrebbero al contrario abbassare i tassi e non alzarli.

 

Quindi l’aumento dei tassi è necessario per provare a controllare l’inflazione ma allo stesso tempo questo non fa che favorire il rallentamento della crescita delle economie ovvero una recessione.

Per alcuni stiamo già vivendo una stagflazione (ovvero una stagnazione economica in presenza di inflazione).

 

Vista la situazione di forte volatilità che la politica restrittiva delle Lagarde ha portato, Mercoledi scorso la BCE ha tenuto un consiglio direttivo straordinario annunciando la creazione di un nuovo strumento per evitare il rischio della frammentazione dell’eurozona ovvero che non ci sia una disomogeneità tra l’andamento delle economie dell’eurozona.

Questo ha portato un po di sollievo ai mercati poiché è stato dato per certo che il 21 luglio verrà applicato questo piano anti spread attraverso una maggiore flessibilità nei reinvestimenti della BCE.

 

Giovedì invece si è espressa la FED che invece ha portato molta confusione sul mercato per via della decisione dell’aumento dei tassi di mercato di 0,75% e lasciando intendere una serie di rialzi ulteriori nelle prossime riunioni. Anche se Jerome Powell afferma di  «Non stare cercando di indurre alcuna recessione» la FED è preoccupata a causa dell’inflazione che si mantiene ostinatamente «ben sopra i nostri obiettivi» assicurando che la banca centrale ha «gli strumenti e la determinazione» per combattere il caro-prezzi e centrare il target di un’inflazione del 2%.

 

In controtendenza la Banca Centrale del Giappone che invece ha affermato che manterrà una politica monetaria espansiva concentrandosi soprattutto sulla crescita.

Alla prossima settimana!

Se hai delle domande e vuoi approfondire le tematiche trattate non esitare a contattarmi. 

Emanuele Lusso

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Grafico dell’andamento dei principali listini azionari dell’ultima settimana: